        I Caschi d'Oro della nostra testata sono chiaramente tra i premi pi&ugrave; ambiti dell'intero panorama motociclistico internazionale e, per molti piloti, riceverlo significa aver raggiunto un importante traguardo nella stagione precedente o nel corso della propria carriera. E' proprio questo a rendere cos&igrave; emozionante un evento di questa portata, a tal punto che per alcuni diventa un ricordo (&egrave; proprio il caso di dirlo) indelebile. SBK, tra infortuni e difficolt&agrave;: un altro inizio di stagione in salita per HRC Il Casco d'Oro sulla schiena di Andrea Majola  E' il caso di Andrea Majola, che dopo essere stato premiato a Modena lo scorso 31 gennaio per via della straordinaria vittoria al Junior Manx Grand Prix sull'Isola di Man (in sella all'italianissima Paton S1-R), ha deciso di tatuarsi la statuetta del Casco d'Oro sulla schiena evidenziando ancora di pi&ugrave; quanto sia speciale conquistare un premio del genere. Il tutto, con lo sguardo gi&agrave; proiettato nuovamente sull'Isola visto che quest'anno debutter&agrave; al Tourist Trophy in tutte le categorie a due ruote puntando ad altri risultati di rilievo. Surra all'assalto del titolo nell'Europeo Moto2 con il American Racing       

Premiato lo scorso 31 gennaio per la fantastica vittoria al Manx GP, Andrea ha deciso di rendere indelebile il ricordo tatuandosi l'iconica statuetta

Il Casco d'Oro... sulla schiena: Majola celebra il premio in maniera speciale

        Aumenta l'impegno di Andrea Majola in vista della stagione 2025 delle corse su strada. Dopo la grande vittoria nel Junior Manx Grand Prix dello scorso anno e la premiazione ai Caschi d'Oro di Motosprint a Modena, il road racer italiano ha infatti reso noti dei nuovi impegni in vista del debutto al Tourist Trophy e della presenza alla North West 200, dove sar&agrave; al via anche della Supersport e delle classi riservate alle &ldquo;big bikes&rdquo; oltre all'ormai consueta Paton S1-R del team VAS Engine con cui andr&agrave; a caccia di risultati di rilievo nella Supertwin. SBK, Rea amareggiato: "Stava andando tutto per il verso giusto, ma..." Majola e il team Parker Transport Racing uniscono le forze  Andrea correr&agrave; sia al Triangle Circuit che sull'Isola di Man come nuovo portacolori del team Parker Transport Racing, squadra irlandese che ha deciso di puntare su lui dopo averne seguito le gesta al Manx GP. &ldquo;Majo&rdquo; avr&agrave; a propria disposizione una Yamaha R6 per la classe Supersport, ma anche e soprattutto una Yamaha R1 per gareggiare in Superstock e in Superbike, oltre ovviamente al Senior TT, vero e proprio main event dell'evento mannese. Un impegno importante visto che al TT disputer&agrave; quindi ben otto gare, ma i presupposti per inserirsi tra i protagonisti ci sono tutti. &ldquo;Sono felicissimo di poter correre con le competitive Yamaha del team Parker Transport Racing, soprattutto perch&eacute; si tratta di una struttura giovane ma molto preparata per quel che riguarda le corse su strada&rdquo;, ci ha detto Andrea con spiccato entusiasmo. &ldquo;Ci&ograve; che mi rende particolarmente orgoglioso &egrave; il fatto che siano stati loro a cercarmi e non viceversa, a conferma di come il lavoro svolto negli scorsi anni e la vittoria al Manx GP del 2024 abbiano portato i loro frutti. Correr&ograve; con loro sia alla North West 200 che al Tourist Trophy, ma cercheremo di prendere parte anche a qualche National irlandese, perci&ograve; ci sar&agrave; davvero da divertirsi&rdquo;. KTM punta sui rally: tre moto ufficiali all'Abu Dhabi Desert Challenge       

Oltre alla Paton, moto con cui ha gi&agrave; vinto il Manx GP, il road racer italiano guider&agrave; sia sull'Isola di Man che alla NW200 anche una Yamaha R6 ed una R1

TT, Majola aumenta l'impegno: Andrea al via (anche) tra le “big bikes”

        Tre stagioni di mondiale Supersport 300, dal debutto ad Assen nel 2023 incassando oltre un minuto in 14 giri alla vittoria di Jerez dello scorso ottobre con Julio Garcia. Per Kove l&rsquo;impegno nel WorldSSP300 sembra essere giunto al termine dedicando il 2025 allo sviluppo della 450RR nel BSB nella nuova Sportbike per poi debuttare al Tourist Trophy nel 2026. SBK, Rea: &ldquo;Buon feeling con la R1, voglio tornare a divertirmi&rdquo; Kove guarda avanti: Sportbike e Tourist Trophy Da quando Kove ha debuttato alla Dakar nel gennaio 2023, il marchio cinese &egrave; stato sulla bocca di tutti riuscendo a dimostrare in pochissimo tempo di essere in grado di competere subito ai massimi livelli. Nel WorldSSP300, Kove ci ha messo solamente 9 weekend (18 gare) per conquistare il primo podio nel mondiale, lo scorso anno a Barcellona. La stagione 2024 di Kove &egrave; stata senza dubbio positiva: 7 podi e una vittoria arrivata proprio nell&rsquo;ultima manche stagionale con Julio Garcia a centrare il primo storico successo cinese della storia della Superbike e con Marc Garcia terzo a completare un 1-2 Kove sul podio che sapeva di all-in sulla stagione 2025. Invece poche settimane fa Kove ha deciso di ritirare la squadra dal mondiale Supersport 300, che ricordiamo sar&agrave; all&rsquo;ultima stagione prima del passaggio alla Sportbike. Kove non si ritirer&agrave; per&ograve; dalle competizioni - anzi &ndash; il passo indietro dal mondiale &egrave; il modo del brand cinese di fare due passi avanti: nel 2025 sar&agrave; infatti al via del BSB Sportbike con la Kove 450RR. La 4 cilindri cinese in grado di erogare 70cv &egrave; tra le moto che possono correre nella neonata Sportbike (potrebbe correre anche nel CIV ma al momento non ci sono team interessati ad utilizzarla), come per la Ninja ZX-4RR, la piccola 4 cilindri per&ograve; paga un po&rsquo; di potenza rispetto alle bicilindriche da 700cc e in Cina dovranno essere bravi a trovare il modo di portare la potenza massima a circa 95cv, limite di potenza che le nuove Sportbike potrebbero avere. In quest&rsquo;anno per&ograve; Kove svilupper&agrave; anche un motore pluricilindrico da 660cc che sar&agrave; poi utilizzato come base per la moto che correr&agrave; nei prossimi anni. Nel frattempo Kove ha annunciato che sar&agrave; al via del Tourist Trophy 2026 con James Hillier, gi&agrave; vincitore di un TT e tredici volte sul podio all&rsquo;Isola di Man. La decisione di Kove di competere al Tourist Trophy inizialmente con la propria 450RR ed in futuro con la 660 fa presumere un futuro cambio regolamentare nella classe Supertwin oggi comandata dalle Paton S1-R con le Yamaha R7 che per competere subiscono pesanti elaborazioni portando il costo delle moto a superare i 50mila euro, costi poco sostenibili per una classe che di fatto era nata per abbattere i costi rispetto ai tempi delle 250GP.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da KOVEMOTO (@kovemoto_official)            

Dopo una stagione positiva nel WorldSSP300 la squadra cinese non sar&agrave; in griglia nel 2025 concentrando gli sforzi allo sviluppo della 450RR nel BSB Sportbike

Kove lascia il mondiale Supersport 300 e debutta al Tourist Trophy

        Con l'inizio del nuovo anno, buona parte dei protagonisti del panorama delle corse su strada, e in particolare del Tourist Trophy, hanno reso noti i piani per l'edizione 2025 che si svolger&agrave; come di consueto tra la fine di maggio e l'inizio di giugno sul Mountain Course dell'Isola di Man. Detto di Maurizio Bottalico che correr&agrave; anche tra le &ldquo;big bikes&rdquo; con BMW, dando uno sguardo ai volti di caratura internazionale sono tanti i piloti che potranno contare su pacchetti altamente competitivi, compreso un importante ingresso in veste ufficiale: ecco tutte le ultime news sulla corsa stradale pi&ugrave; importante in assoluto. Moto2: ecco il team bLU cRU Pramac Yamaha Todd e Padgett di nuovo insieme, Coward pilota ufficiale Triumph  Se tra le 1000 difender&agrave; i colori del team FHO Racing al fianco di Peter Hickman, per quanto riguarda le altre classi Davey Todd far&agrave; un vero e proprio &ldquo;ritorno alle origini&rdquo; difendendo nuovamente i colori del team Padgett's Racing. Il vincitore del Senior TT 2024 affronter&agrave; infatti le gare della Supersport in sella ad una Honda CBR600RR schierata dal team di Clive Padgett, mentre in Supertwin guider&agrave; una Paton S1-R (in una classe che rappresenter&agrave; una novit&agrave; per il team, pur contando su un pacchetto certamente competitivo). Restando tra le medie, un'altra notizia assolutamente degna di nota riguarda il marchio Triumph visto che la Casa inglese sar&agrave; presente in veste ufficiale supportando Jamie Coward con una Street Triple 765 RS con cui puntare al vertice in Supersport. La squadra prender&agrave; il nome di KTS Macadam Triumph Factory Racing in SSP, ma i cambiamenti del team riguarderanno anche le altre categorie visto che in Superstock, Superbike e Senior TT passeranno da Honda a BMW, ormai da anni la moto da battere nelle gare sull'Isola riservate alla massima cilindrata.  Fausto Ricci: se soltanto mi fossi arrabbiato di pi&ugrave;... Brookes passa a Jackson Racing, presente anche la Suzuki  Complice il passaggio alla Honda nel BSB, anche per il TT Josh Brookes ha deciso di puntare su una CBR1000RR-R Fireblade SP; l'australiano sar&agrave; infatti al via con i colori del team Jackson Racing andando cos&igrave; ad affiancare il confermato Paul Jordan. Honda che sar&agrave; particolarmente gettonata dagli outsiders, visto che anche il team Dafabet ha deciso di passare alla supersportiva di Tokyo salutando cos&igrave; Kawasaki e schierando il mannese Michael Evans, mentre il WH Racing ha deciso di affidare la propria Fireblade alla giovane promessa Marcus Simpson che garegger&agrave; con loro sia nel 2025 che nel 2026. A proposito di outsiders, una menzione la merita anche Joey Thompson. L'inglese sar&agrave; al via del suo sesto Tourist Trophy in carriera e lo far&agrave; con una delle ormai rarissime Suzuki GSX-R1000R in gara, ovvero quella schierata dal team Town York Suzuki by Motul Oils, a cui si affiancher&agrave; l'impegno in SSP con la Yamaha R6 del suo Seventyfour Racing Team. Infine, anche il team Roadhouse Macau ha reso noti i nomi dei propri piloti: da una parte ci sar&agrave; il confermato Brian McCormack, il quale verr&agrave; affiancato dal campione IRRC 2024 David Datzer, con il chiaro obiettivo di mettersi in mostra e tornare anche al Gran Premio di Macau a fine stagione.        

Davey torner&agrave; alle origini, mentre Brookes correr&agrave; con Jackson Racing. Torna anche il marchio inglese con un team Factory: ecco tutte le ultime news sull'evento dell'Isola di Man

TT 2025: Triumph presente in forma ufficiale, Todd torna con Padgett

        Pochi giorni dopo aver ritirato il Casco d&rsquo;Oro di Motosprint, Maurizio Bottalico ha annunciato la seconda moto con cui correr&agrave; sia alla North West 200 che al Tourist Trophy, si tratta della BMW S1000RR del team Crowe Performance. Africa Eco Race, Botturi: &ldquo;Tra me e Cerutti c&rsquo;&egrave; rivalit&agrave; ma anche grande amicizia&rdquo; | Esclusiva Debutto sulle &ldquo;big bikes&rdquo; al TT Dopo aver conquistato due podi nelle ultime due edizioni del ManxGP, terzo nel 2023 ed il secondo posto lo scorso anno alle spalle di Andrea Majola (entrambi premiati con il Casco d&rsquo;Oro di Motosprint pochi giorni fa), il pilota campano pluricampione italiano ed europeo in salita ha annunciato la seconda moto con cui correr&agrave; nelle road races d&rsquo;oltre Manica. Bottalico aveva gi&agrave; annunciato il ritorno sulla Paton S1-R del Team ILR, moto e squadra con cui corse nel 2023 salendo sul podio all&rsquo;esordio nel Junior ManxGP. Gi&agrave; in quelle settimane Maurizio era in contatto con il team Crowe Performance per definire l&rsquo;accordo che &egrave; diventato ufficiale nelle ultime ore, oltre alle due gare della Supertwin, Bottalico sar&agrave; al via anche delle gare della Superstock e Superbike sia alla North West 200 che al Tourist Trophy 2025 con la BMW S1000RR preparata da Crowe Performance. Per il velocissimo road racer italiano un debutto sulle &ldquo;big bikes&rdquo; in Irlanda del Nord e all&rsquo;Isola di Man dopo che negli ultimi due anni Bottalico ha gi&agrave; guidato, con successo, le Superbike nell&rsquo;European Hill Climb Championship, conquistando due titoli continentali.             Visualizza questo post su Instagram  Un post condiviso da MAURIZIO BOTTALICO (@bottalico_40)      Rookies Italian GP by Bucci: il nuovo progetto low cost per i giovanissimi       

Dopo aver gi&agrave; annunciato la sua presenza sull&rsquo;Isola di Man nella Supertwin con la Paton S1-R del Team ILR, il campano sar&agrave; al via anche nelle classi Superstock e Superbike

Road Races, Maurizio Bottalico al TT e alla North West 200 con la BMW S1000RR

        Anticipando di un giorno i piloti del mondiale SBK e SSP, Michael Dunlop &egrave; sceso in pista quest&rsquo;oggi a Jerez con la Ducati Panigale V2 preparata dal team Feel Racing, la stessa che lo scorso anno si &egrave; laureata campione del mondo con Adrian Huertas. Prove generali per la SBK 2025 a Jerez, Razgatlioglu assente giustificato Test a Jerez e Daytona per preparare il TT Se si &egrave; amanti delle corse su strada, Michael Dunlop non ha certo bisogno di troppe presentazioni, lo scorso giugno ha superato lo zio Joey per numero di successi al Tourist Trophy diventando il pilota pi&ugrave; vincente della storia dell&rsquo;Isola di Man. Il trentacinquenne di Ballymoney negli ultimi anni ha fatto della Supersport e della Supertwin il proprio terreno da caccia diventando di fatto quasi imbattibile in sella alla Yamaha R6 e alla Paton S1-R. Nel 2023 &egrave; diventato il primo pilota della storia a siglare un giro sul Mountain Course a 130mph (209km/h) con una Supersport, un record incredibile visto che ad oggi sono solo 26 i piloti ad aver concluso un giro sul Mountain Course a 130 miglia orarie di media e tutti questi lo hanno fatto con un 1000 ad eccezione appunto di Dunlop e Hickman che nella stessa gara chiuse un giro poco sopra le 130mph con la Triumph Street Triple 765 RS. Nello scorso inverno Dunlop dopo aver portato al limite la Yamaha R6 ha provato a lungo la Triumph 765, facendo anche qualche sessione di qualifica al TT 2024 con la moto inglese salvo poi dal terzo giorno tornare alla sua amata Yamaha R6 per le gare che ha poi vinto. Quest&rsquo;anno il 2025 del nord irlandese inizia proprio a Jerez dove ad attenderlo c&rsquo;era la Ducati Panigale V2, la stessa con cui Adrian Huertas ha conquistato il titolo mondiale SSP nella passata stagione. Nei piani del recordman di vittoria al TT c&rsquo;&egrave; la Daytona 200 che si correr&agrave; l&rsquo;8 marzo sullo storico ovale americano prima di tornare in Irlanda del Nord dove dal 7 al 10 maggio si correr&agrave; la North West 200 ultima prova generale prima del Tourist Trophy 2025 che si correr&agrave; solo due settimane pi&ugrave; tardi tra fine maggio ed inizio giugno.  MotoGP, Dall&rsquo;Igna: &ldquo;Stravincere fa diventare antipatici e non vogliamo esserlo&rdquo; Continua a leggere l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Ducati ci eravamo tanto amati &ldquo;Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano&rdquo; cantava Antonello Venditti in &ldquo;Amici mai&rdquo;, quello tra Michael Dunlop e Ducati &egrave; effettivamente un ritorno di fiamma visto che gi&agrave; nel 2020 avrebbe dovuto correre al TT 2020 con una moto di Borgo Panigale, in quel caso per&ograve; era la Ducati Panigale V4 R in configurazione Superbike del team Vision Track PBM. Il nord irlandese dopo un primo test a Jerez purtroppo per&ograve; vide il progetto arenarsi con lo scoppio della pandemia di Covid-19 che costrinse gli organizzatori a cancellare l&rsquo;edizione 2020 del Tourist Trophy. Lo scorso anno poi il ritorno di fiamma, al ManxGP Michael Dunlop abbandon&ograve; la Suzuki GSX-R 750 SRAD con la quale aveva corso le ultimi edizioni del Classic Superbike in favore di una Ducati 916 con la quale per&ograve; non riusc&igrave; a terminare nemmeno un giro e dopo il primo giorno di prove accanton&ograve; per concentrarsi sulle altre classi. Insomma quella tra Dunlop e Ducati sembra essere fin qui una storia d&rsquo;amore travagliata ma chiss&agrave; se la Panigalre V2 potr&agrave; cancellare tutto il passato e regalare a Dunlop il successo numero 30 a Tourist Trophy.        

Il 29 volte vincitore del TT &egrave; sceso oggi in pista con la Supersport bolognese, nei piani del nord irlandese la Daytona 200 e il Tourist Trophy

Road Races, Michael Dunlop vede rosso: a Jerez con la Panigale V2

        Con la Paton S1-R del team Ian Lougher Racing, Bottalico aveva conquistato il terzo posto nella classe Junior del ManxGP 2023. Ora con la stessa moto debutter&agrave; al Tourist Trophy nella classe Supertwin cercando di migliorare le medie orarie fatte registrare nel 2024. Nuova sfida al TT: Curinga al via della Supertwin con la Yamaha R7 Debutto al TT con Paton per Bottalico Reduce da un ManxGP dolceamaro dove &egrave; tornato sul podio della classe Junior con la Kawasaki del team Dafabet Racing - in una gara per&ograve; terminata dopo un solo giro e mai ripartita - Maurizio Bottalico torner&agrave; in sella alla Paton S1-R del team di Ian Lougher nel 2025 nella classe Supertwin TT. Un debutto dunque sia alla North West 200 che al Tourist Trophy dopo tre stagioni al Manx Grand Prix dove Bottalico ha raccolto due podi, il primo dei quali proprio con la Paton del team ILR. Per Bottalico l&rsquo;obiettivo del 2025 sar&agrave; dunque cercare di migliorare ulteriormente i propri tempi sul Mountain Course guardando con ottimismo alla top15. Maurizio Bottalico trover&agrave; ad attenderlo nella Supertwin altri tre italiani: Andrea Majola che dopo la vittoria al ManxGP 2024 debutter&agrave; al TT con la Paton S1-R sempre del team VAS Engine Racing, Francesco Curinga che correr&agrave; con la Yamaha R7 del team Delmo Racing ed Stefano Bonetti. Era da molto tempo che l&rsquo;Italia non aveva cos&igrave; tanti rappresentanti al via del Tourist Trophy, un momento d&rsquo;oro per gli appassionati di road race italiani che ora possono sognare in grande anche per il TT. Per Maurizio Bottalico l&rsquo;impegno nella Supertwin non sar&agrave; l&rsquo;unico dal Tourist Trophy 2025, infatti il campione europeo in salita della classe Superbike sta sistemando gli ultimi dettagli per prendere parte anche alla classe Superbike.  Clamoroso ritorno alla North West 200 per il team FHO Racing nel 2025       

Dopo i podi al ManxGP del 2023 e del 2024, il pilota campano debutter&agrave; al Tourist Trophy nella classe Supertwin con la moto del team di Ian Lougher

Road Races, Maurizio Bottalico alla North West 200 e al TT con la Paton del Team ILR

        Se nelle auto accade molto di rado vedere due fratelli in pista nello stesso momento (i fratelli Schumacher dal 1997 al 2005 e giusto venerd&igrave; i fratelli Leclerc nelle FP1 di Abu Dhabi), nel Motociclismo sono tante le coppie di fratelli che hanno corso nella stessa categoria o anche nello stesso team.&nbsp; Dai Dunlop al TT per finire ai Marquez in MotoGP, vediamo quali sono i fratelli da corsa e in quale categoria hanno gareggiato Road Races: i fratelli Dunlop e Birchall  Quando si parla di corse su strada, &egrave; impossibile non associarle alla dinastia dei Dunlop, prima Joey ed il fratello Robert e dopo Michael e William, i figli di Robert. L&rsquo;unico superstite di una famiglia che ha collezionato vittorie a ripetizione sia al TT che alla NW200, ma che ha anche perso tre dei suoi quattro componenti, &egrave; Michael che nell&rsquo;edizione di quest&rsquo;anno del Tourist Trophy ha superato lo zio Joey diventando il pi&ugrave; vittorioso con 29 affermazioni. Non meno importante dei fratelli Dunlop &egrave; la coppia formata da Ben e Tom Birchall che ha conquistato 13 successi al TT nella categoria dei Sidecar, l&rsquo;ultimo dei quali conquistato lo scorso anno, girando all&rsquo;incredibile media di 120 miglia orarie, ovvero 193,121 km/h.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Mondiale Endurance: i fratelli Napoli, Suchet e Sarron  Prima che entrassero in pianta stabile in campionato, dopo svariati anni, i fratelli Suchet ed i Napoli, il Mondiale Endurance ed il Bol d&rsquo;Or in particolare ha visto i fratelli Christian e Dominique Sarron insieme al giapponese Yasutomo Nagai vincere l&rsquo;edizione del 1994 in sella ad una Yamaha.&nbsp; Passati diversi anni da quel Bol d&rsquo;Or 94 con la vittoria dei fratelli Sarron e Nagai, nel Mondiale Endurance sono entrati i fratelli Christian e Federico Napoli e la coppia Sebastien e Valentin Suchet. Mentre Federico si &egrave; ritirato qualche anno fa e Sebastien ha appeso il casco al chiodo al termine del Bol d&rsquo;Or nel quale ha vinto il titolo di classe Superstock insieme al fratello Valentin e a Raymond sulla Honda del team National Motos FMA, Christian e Valentin proseguiranno le loro carriere sempre nella classe Superstock.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Motocross e Supermoto: Pourcel, Lawrence, Chareyre, Chambon  Prima dell&rsquo;arrivo sulla scena del Supercross americano dei fratelli Jett ed Hunter Lawrence, Christophe e Sebastien Pourcel hanno monopolizzato la scena del cross iridato. Christophe nel 2006 ha vinto il titolo MX2 e dopo l&rsquo;incidente in MXGP nel 2007, nel 2009 &egrave; volato negli USA vincendo l&rsquo;AMA Supercross Lites ad Est ripetendosi poi nel 2010. Nel 2017 ha annunciato il ritiro dalle competizioni, suo fratello Sebastien &egrave; ancora attivo. Dall&rsquo;Australia con furore nel Supercross americano arrivano i fratelli Jett ed Hunter Lawrence che iniziano ad imporsi con costanza dal 2021. Nel 2022 Jett vince la 250 4t Est, nel 2023 vince la Ovest con suo fratello Hunter vincitore della Est e nel 2024 diventa campione del Supercross con la Honda 450. Come l&rsquo;Endurance, anche il Supermotard &egrave; una disciplina prettamente francese-francofona. Nomi illustri, provenienti da Francia e Belgio, si sono affacciati a questa nuova disciplina, fondata da un certo Stephane Chambon (poi passato alla SBK), vincitore di 5 titoli francesi. Suo fratello Boris ha vinto un titolo mondiale S2 nel 2005, 5 titoli francesi tra 450 e Prestige oltre a tre titoli italiani nel 99 e 2000.&nbsp; Se parliamo di fratelli pi&ugrave; vincenti in assoluto nel Supermotard non si pu&ograve; non parlare di Thomas ed Adrien Chareyre, 12 titoli mondiali in due tra S1 ed S2. Thomas ha vinto 6 titoli in S1 e 2 in S2 mentre Adrien 2 in S1 e 2 in S2.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; SBK: Lowes, Alex e Sam  L&rsquo;unico caso di fratelli da corsa (o per meglio dire gemelli) nel Mondiale Superbike &egrave; quello dei Lowes, Alex e Sam, riunitisi lo scorso anno con il ritorno di Sam nel paddock grazie al team Marc VDS.&nbsp; Mentre la trafila di Alex &egrave; tutta nelle derivate di serie tra BSB, Superstock e SBK e giusto una fugace apparizione in MotoGP nel 2016 con la Yamaha M1 del team Tech3 al posto del connazionale Bradley Smith infortunatosi durante le prove della 8h di Oschersleben, quella di Sam parte dalle derivate di serie con un titolo vinto in Supersport nel 2013 battendo Kenan Sofuoglu per approdare nel Motomondiale classe Moto2.&nbsp; Dopo una fugace e sfortunata stagione in MotoGP con l&rsquo;Aprilia nel 2017, torna in Moto2 nel 2018 e sfiora il titolo nel 2020. La sua avventura nel Motomondiale si chiude alla fine del 2023 e nel 2024, come detto in precedenza, passa in SBK con la Ducati del team Marc VDS.  Continua l'articolo nella prossima pagina &nbsp; Motomondiale: dagli Aoki ai Marquez passando per i Checa, gli Hayden, gli Espargar&ograve; e i Rossi  Se nelle altre categorie accade di rado di vedere fratelli correre nello stesso campionato o anche nella stessa squadra, nel Motomondiale sono molto pi&ugrave; frequenti gli episodi di fratelli che hanno condiviso pista e squadra. Capostipiti di questa serie di fratelli da corsa nel Motomondiale sono gli Aoki. Nobuatsu, Takuma ed Haruchika hanno messo radici nelle classi 125, 250 e 500 a cavallo tra gli anni 90 e i primi 2000. Nobuatsu ha corso nel Motomondiale dal 1990 al 2008 tra 250, 500 e MotoGP arrivando terzo in campionato nel 1997 in 500 alle spalle di Doohan ed Okada. Takuma disputa l&rsquo;unica stagione completa nel Motomondiale in classe 500 nel 1997 arrivando quinto in campionato con tre podi all&rsquo;attivo alle spalle di Crivill&egrave; e del fratello Nobuatsu. La sua carriera si interrompe nel 1998 con un incidente durante una sessione privata a Suzuka con la NSR500 che lo lascia paraplegico.&nbsp; Haruchika, invece, &egrave; il &ldquo;nobile&rdquo; della dinastia Aoki avendo vinto due titoli mondiali in 125 nel 1995 e 1996. Nel 1999 e 2001 corre in 500 con soli 87 punti raccolti nelle due stagioni, torna in 250 nel 2002 per poi ritirarsi a fine stagione. Figli del grande Angel Nieto (12+1 titoli mondiali) sono Pablo e Gelete, al secolo Angel Nieto JR. Gelete e Pablo hanno corso l'uno contro l'altro in 125 dal 1999 al 2001, poi Gelete ha virato verso le auto dal 2002 al 2007. Insieme gestiscono nel 2009 il team Grupo Francisco Hernando in MotoGP con la Ducati e Sete Gibernau come pilota. Ad oggi Pablo &egrave; team manager del Pertamina Enduro VR46 Racing Team mentre Gelete &egrave; team manager del team Moto2 VR46 Mastercamp. Un altro caso di &ldquo;fratelli da corsa&rdquo; nel Motomondiale sono i Checa, Carlos e David. Mentre Carlos ha passato una vita tra 250, 500 e MotoGP con buoni risultati, David ha fatto tre anni completi in 250 dal 2000 al 2002 prima di dividere la pista con il fratello Carlos per tre gare nel 2005 in MotoGP con la Yamaha per sostituire l&rsquo;infortunato Toni Elias.&nbsp; Figli del grande Kenny Roberts sono i fratelli Kenny JR e Kurtis. Kenny JR ha corso nel Motomondiale dal 1993 al 2007 tra 250, 500 e MotoGP vincendo il titolo del 2000 con la Suzuki. Kurtis ha corso in diversi periodi dal 1997 al 2007 ottenendo 11 punti in totale. Kenny JR e Kurtis hanno condiviso la pista nel 2001-2004-2005-2007. Le gare di Laguna Seca del 2007 e del 2010 in MotoGP hanno visto in pista insieme i fratelli Nicky e Roger Lee Hayden. Nicky dal canto suo ha corso in MotoGP dal 2003 al 2015 (pi&ugrave; due gare nel 2016 al posto di Pedrosa) vincendo il titolo nel 2006 a Valencia grazie al terzo posto alle spalle delle Ducati di Bayliss e Capirossi ed al contemporaneo tredicesimo posto di Rossi.&nbsp; I fratelli Aleix e Pol Espargar&ograve; si sono trovati a correre uno contro l&rsquo;altro nel 2011 in Moto2 e dal 2014 in MotoGP quando ha debuttato Pol. Mentre Aleix ha chiuso la carriera alla fine della stagione 2024 dopo tre vittorie in MotoGP, Pol ha appeso il casco al chiodo al termine del 2023 facendo da collaudatore KTM insieme a Pedrosa e disputando tre gare nel 2024 da wild card. Valentino Rossi e Luca Marini sono fratellastri, figli della stessa madre ma di padre diverso. Vale e Luca si sono trovati a condividere la pista nell&rsquo;ultimo anno di carriera del Dottore, il 2021 dopo 26 anni di trionfi gloriosi e sconfitte brucianti, mentre Luca &egrave; nel pieno della sua carriera da pilota ed oggi &egrave; pilota ufficiale HRC. Marc ed Alex Marquez, non solo hanno condiviso la pista nel 2020 in MotoGP, ma si sono ritrovati a correre nello stesso team. Fino alle due gare di Jerez del 2020 erano compagni di squadra in HRC Repsol, poi Alex &egrave; andato in LCR dal 2021 al 2022 mentre Marc &egrave; rimasto in HRC fino al 2023. Alex &egrave; passato in Gresini nel 2023, raggiunto da Marc nella stagione 2024 appena conclusa. Nel 2025 divideranno ancora la pista da compagni di marca in Ducati, Marc in ufficiale mentre Alex ancora in Gresini.       

Rossi, Marquez, Chareyre, Dunlop i casi pi&ugrave; famosi di quando in famiglia c&rsquo;&egrave; la stessa &ldquo;malattia&rdquo; delle gare

Dalla MotoGP al Motocross: quando le corse sono un affare tra…fratelli

        Il conto alla rovescia per la nuova edizione di Eicma sta per scadere. Dal 7 a 10 novembre 2024, infatti, torna l&rsquo;appuntamento con l&rsquo;Esposizione internazionale delle due ruote, come sempre a Fiera Milano a Rho, dove si celebrano i 110 anni di storia del pi&ugrave; importante evento espositivo&nbsp;al mondo per questo settore. Ma qual &egrave; il modo migliore per raggiungere Eicma? Di modi ce ne sono molti, in base ovviamente alle esigenze del visitatore. La Fiera di Milano a Rho si trova lungo la&nbsp;SS. 33 del Sempione 28. Ecco le varie alternative per arrivarci. Come raggiungere la Fiera di Milano: le alternative Per chi decide di spostarsi in auto, si arriva alla Fiera di Milano:  Dalle autostrade A7-Genova e A1- Bologna e A4-Torino: percorrere la Tangenziale Ovest in direzione Nord e uscita Fiera Milano Da Milano autostrada A4 Venezia: uscita Pero-Fiera Milano Dalle autostrade A8-Varese e A9-Como: dalla barriera di Milano Nord, direzione A4-Venezia e uscita Fiera Milano Da Milano: Autostrada A8 direzione Varese-Como e uscita Fiera Milano oppure Autostrada A4 direzione Torino e uscita Pero-Fiera Milano.  E dove lasciare l&rsquo;auto? Dai parcheggi di pertinenza della metropolitana a quelli di Fiera Milano (P1, PM1, PM2, P2, P3, P4, P5) che, vi ricordiamo, quest&rsquo;anno sono stati anche raddoppiati e distribuiti in dieci parcheggi di interscambio ATM in corrispondenza con le principali linee di trasporto pubblico. Per chi, invece, volesse muoversi in metropolitana, non deve far altro che scendere alla fermata Rho, proprio di fronte al polo fieristico. Stesso discorso per il treno: la stazione ferroviaria &egrave; a 500 metri a piedi. Per chi si muovesse da Milano Porta Garibaldi, Eicma &egrave; direttamente raggiungibile con i treni delle linee:  S5 Varese-Milano Passante-Treviglio S6 Novara-Milano Passante-Pioltello S11 Rho-Milano-Como San Giovanni-Chiasso Milano-Gallarate-Varese-Porto Ceresio Milano-Gallarate-Luino  Mentre da Milano Centrale si pu&ograve; raggiungere Eicma con la linea Milano-Domodossola. Infine, dalle stazioni del passante ferroviario (Milano Lancetti, Milano Porta Garibaldi Passante, Milano Repubblica, Milano Porta Venezia, Milano Dateo, Milano Porta Vittoria) Eicma &egrave; direttamente raggiungibile con i treni delle linee S5 Varese-Milano-Treviglio e S6 Novara-Milano-Pioltello. Per chi utilizza le linee S1 Lodi-Milano-Saronno, S2 Milano Rogoredo-Mariano Comense, S12 Melegnano-Milano-Cormano Cusano Milanino, S13 Garbagnate-Milano-Pavia, Eicma &egrave; raggiungibile con un solo cambio in una delle stazioni del Passante, con le linee S5 e S6. ? MOTORADUNI ED EVENTI DI NOVEMBRE 2024: NON C'&Egrave; SOLO EICMA       

Qual &egrave; il modo migliore per raggiungere Fiera Milano a Rho? Ecco le alternative

Come arrivare a Eicma 2024: auto, metro e treno

        Il 2024 &egrave; stato un anno decisamente positivo per i colori italiani sull'Isola di Man, dove Andrea Majola e Maurizio Bottalico hanno centrato una fantastica doppietta al Manx Grand Prix come non accadeva dagli anni '70, arrivando rispettivamente primo e secondo nella classe Junior. In particolare, &ldquo;Majo&rdquo; ha centrato il successo in sella alla Paton S1-R del team VAS Engine, squadra italiana che, tra Tourist Trophy e Manx, sar&agrave; nuovamente impegnata in maniera duplice sul Mountain Course. Clamoroso: Glenn Irwin annuncia il ritiro immediato dalle road races! Al TT con Majola, al Manx con Sallustro  Il gi&agrave; citato Andrea Majola correr&agrave; con l'ormai fidata Paton della squadra capitanata da Vittorio Salerio al Tourist Trophy nella classe Supertwin, puntando senza mezzi termini ad inserirsi tra i protagonisti della categoria. Il &ldquo;salto&rdquo; dal Manx al TT non &egrave; mai semplice, ma farlo con moto e squadra con cui si ha gi&agrave; corso rappresenta chiaramente un aiuto da questo punto di vista e non ci sarebbe da stupirsi nel vedere Andrea nelle posizioni di alta classifica nelle due gare in programma il 3 e il 6 giugno. Per quanto riguarda il Manx Grand Prix, invece, a difendere i colori del team VAS Engine ci sar&agrave; il rientrante Salvo Sallustro. Il pilota siciliano far&agrave; cos&igrave; il proprio ritorno sul Mountain Course dopo aver debuttato nel 2023 con il team Mygdal Racing e dopo aver saltato l'edizione di quest'anno per via della nascita della figlia, ma questa volta sar&agrave; in sella alla moto di un vero e proprio top team (gi&agrave; provata in occasione del CIV Classic a Misano) e punter&agrave; a tenere alta la bandiera italiana anche nel mese di agosto (qui il nuovo programma, con il Manx &ldquo;staccato&rdquo; dal Classic TT). Maddi Patterson: il WorldWCR dal punto di vista di una Team Manager       

Andrea passer&agrave; al Tourist Trophy dopo la vittoria del Manx mentre Salvo torner&agrave; affronter&agrave; il Mountain Course per la seconda volta, entrambi in sella alle Paton

Il team VAS Engine pronto per il 2025: Majola al TT, Sallustro al Manx GP

Il pilota Ducati-Lenovo ha partecipato alla categoria Legend Cars a bordo di un'Audi Quattro S1 di Gruppo B condivisa con Emanuele Zonzini

MotoGP: Enea Bastianini regala spettacolo al Rallylegend

Avventura a quattro ruote in arrivo per Enea Bastianini. L&#39;alfiere Ducati-Lenovo in MotoGP sar&agrave; tra i protagonisti del Rallylegend, manifestazione che avr&agrave; luogo dal 10 al 13 ottobre prossimi, al volante di un&#39;Audi Quattro S1.  GP Giappone: le pagelle MotoGP  Enea Bastianini dalla MotoGP al Rallylegend   Il campione del Mondo Moto2 2020 sar&agrave; al fianco del sammarinese Emanuele Zonzini, pilota dal brillante curriculum in pista categoria GT e collaudatore Lamborghini Ricerca e Sviluppo, a bordo della splendida vettura tedesca. I due piloti si alterneranno al volante tra le Legend Stars, mentre Bastianini si esibir&agrave; il sabato mattina sulla The Legend.  Bastianini sar&agrave; solo l&#39;ultimo motociclistico in ordine cronologico ad affacciarsi al mondo dei rally. L&#39;anno scorso a partecipare al Rallylegend fu Marco Melandri, mentre tra i motociclisti che hanno provato la disciplina ricordiamo tra gli altri Valentino Rossi, Tony Cairoli e Andrea Dovizioso.  Bastianini &egrave; attualmente terzo nella classifica MotoGP con 313 punti, a -79 dal leader Jorge Martin.   

Il ducatista, reduce dal GP Giappone, sar&agrave; tra i protagonisti dell&#39;evento in programma dal 10 al 13 otobre

MotoGP, Enea Bastianini al Rallylegend con un&#39;Audi Quattro S1

        Dopo mille ritardi, cancellazioni ed incertezze dettate dalla pioggia quasi incessante, &egrave; arrivato finalmente un risultato definitivo al Manx Grand Prix 2024 sull'Isola di Man e, seppur arrivato in maniera controversa, sorride ai colori italiani: Andrea Majola e Maurizio Bottalico hanno riscritto la storia sul Mountain Course, firmando una stroardinaria doppietta tricolore nella classe Junior, il cui risultato (visto che la corsa non verr&agrave; recuperata) si &egrave; basato sul primo giro della gara andata in scena nella giornata di sabato. Scommessa vinta: Ryo Mizuno e Ducati trionfano a Motegi nell'All Japan SBK Una doppietta italiana sull'Isola di Man dopo oltre 50 anni  Come detto, il risultato finale si &egrave; basato sull'unico giro completato da tutti i piloti prima dell'esposizione della bandiera rossa causata dall'incidente di Chris Moffitt a Ballacrye; davanti a tutti al Grandstand si trovava Andrea Majola, che dopo il secondo posto del 2023 ha quindi conquistato un fantastico successo in sella alla Paton S1-R, la quale si conferma la moto da battere visto che aveva gi&agrave; trionfato nel 2022 con Francesco Curinga e lo scorso anno con Victor Lopez. Seconda posizione per Maurizio Bottalico con la Kawasaki del team RC Express, con cui ha chiuso alle spalle di &ldquo;Majo&rdquo; nonostante una velocit&agrave; massima che l'ha fortemente penalizzato, come dimostrano i rilevamenti delle &ldquo;speed trap&rdquo; in cui figura soltanto al 12&deg; posto. Un risultato che lascia quindi un po' di amaro in bocca al Campione Europeo Hill Climb SBK, che ha comunque contribuito a scrivere un pezzo di storia, visto che era dal 1972 che non si verificava una doppietta italiana sull'Isola di Man, all'epoca firmata da Giacomo Agostini e Alberto Pagani. Inoltre, a completare il podio &egrave; stato Daniel Ingham contribuiendo ulteriormente alla &ldquo;festa italiana&rdquo; visto che ha portato in terza posizione l'Aprilia RS 660 dopo un bel duello sul filo del cronometro con il francese Julien Cregniot. Sperando che questa non sia l'unica gara conclusa dell'edizione numero 101... Trial, Toni Bou inarrestabile: fa suo il 35&deg; titolo mondiale in carriera       

La gara delle Twins non verr&agrave; recuperata e sono stati confermati i risultati del sabato: Andrea e Maurizio hanno quindi conquistato i primi due gradini del podio sull'Isola di Man

Majola e Bottalico, show al Manx GP: doppietta italiana nella classe Junior

        Dopo una prima giornata di gara ed un mercoled&igrave; senza azione a causa del maltempo, al Billown Circuit sull'Isola di Man si &egrave; svolto il Championship Day, ovvero il &ldquo;main event&rdquo; della Southern 100 con tutte le categorie in azione. A vincere (anzi, a difendere con successo) il titolo di &ldquo;Solo Champion&rdquo; &egrave; stato Davey Todd, gi&agrave; al top al Senior TT circa un mese fa sul Mountain Course, mentre il titolo nei Sidecar &egrave; stato vinto dall'equipaggio Birchall/Rousseau. Partendo dalle &ldquo;big bikes&rdquo;, andiamo a vedere cos'&egrave; successo nelle numerose gare che hanno chiuso un'edizione 2024 con pi&ugrave; di un protagonista. Il WorldWCR fa tappa a Donington, con la Herrera a punteggio pieno Todd vince la &ldquo;Solo Championship Race&rdquo;, a Dunlop la Senior  Partendo appunto dalle Superbike, la corsa pi&ugrave; importante &egrave; stata la Solo Championship Race, dove uno straordinario Davey Todd &egrave; riuscito a difendere il titolo vinto nel 2022 (nel 2023 l'evento venne annullato dopo il tragico incidente avvenuto nelle prove) salendo sul gradino pi&ugrave; alto del podio con la BMW M 1000 RR del team Milwaukee by TAS Racing dopo un'intensa battaglia con Michael Dunlop sulla Honda CBR1000RR-R del team Hawk Racing, mentre a completare il podio &egrave; stato il sempre competitivo Dean Harrison, anche lui su Honda. Stessi nomi ma posizioni diverse nella Senior Race andata in scena poche ore prima, nella quale &egrave; stato Michael Dunlop a trionfare davanti a Davey Todd e a Dean Harrison. Dunlop chiuder&agrave; la Southern 100 di quest'anno raggiungendo il traguardo delle 24 vittorie in carriera, avvicinandosi cos&igrave; alla leadership di Ian Lougher, tuttora il pi&ugrave; vincente di sempre al Billown Circuit con ben 32 trionfi in bacheca. Gira pagina per le altre categorie &nbsp; Browne e il &ldquo;solito&rdquo; Dunlop s'impongono tra le 600   Passando alle Supersport 600, nel &ldquo;Gruppo A&rdquo;, ovvero quello riservato ai top rider con tabella gialla, &egrave; stato un ottimo Mike Browne a trionfare in Gara 1 in sella alla Yamaha R6 del team Boyce Precision Engineering by Russell Racing. L'irlandese ha avuto la meglio su Michael Dunlop, anche lui su Yamaha con i colori del suo MD Racing, e su un altro grande protagonista delle medie cilindrate come Paul Jordan, terzo con la Honda CBR600RR del team Jackson Racing. Un impeccabile Michael Dunlop si &egrave; per&ograve; immediatamente riscattato in Gara 2 della sua classe preferita (come dimostra anche e soprattutto il dominio al TT), andando a vincere sul gi&agrave; citato Paul Jordan e su Rob Hodson con la Yamaha R6 del team SMT Racing, specialista della Lightweight ma in gran forma anche tra le SSP. Tra i piloti del &ldquo;Gruppo B&rdquo; con tabella bianca &egrave; stato invece il favorito della vigilia Grant Thomson con la Kawasaki Ninja ZX-6R a centrare il successo. Denise Dal Zotto: dal BSB al doppio impegno tra CIV e WEC | Esclusiva Hodson re della Lightweight, doppietta di Birchall e Rousseau tra i Sidecar   A proposito di Lightweight, dopo la vittoria nella prima manche del marted&igrave; in condizioni di bagnato, Rob Hodson &egrave; riuscito a ripetersi anche nella seconda corsa alla guida dell'italianissima Paton S1-R, con cui ha firmato una perentoria doppietta transitando sotto la bandiera a scacchi davanti a Davey Todd (competitivo con la Kawasaki del Dafabet Racing pur non essendo uno specialista delle piccole cilindrate) e all'Aprilia RS 660 guidata da Michael &ldquo;Micko&rdquo; Sweeney. Infine, tra i Sidecar &egrave; stato l'equipaggio formato dal 14 volte vincitore al TT Ben Birchall e dal nuovo passeggero Kevin Rousseau (il quale ha preso il posto di Tom Birchall dopo il suo ritiro dalle corse) a vincere entrambe le gare. Nella prima manche i due hanno trionfato davanti alla coppia Founds/Walsmley, seconda, e a Russell/Roberts, terza, mentre mentre in Gara 2 sono stati i fratelli Ryan e Callum Crowe a chiudere in seconda piazza con Pete Founds e Jevan Walmsley in terza, chiudendo in maniera decisamente positiva l'edizione 2024 della Southern 100. SSP300, dall'Alpe Adria al mondiale: Daniel Turecek wild card a Most       

Cos&igrave; come nel 2022, Davey ha vinto la gara pi&ugrave; importante dell'evento sul Billown Circuit, dove ha brillato anche Michael Dunlop: ecco com'&egrave; andato il Championship Day

Southern 100: Todd si conferma il “Solo Champion” sull'Isola di Man

        A circa un mese di distanza dalla conclusione del Tourist Trophy, i migliori road racers del mondo sono tornati sull'Isola di Man per prendere parte ad un altro evento particolarmente prestigioso e, per certi versi, ancora pi&ugrave; estremo: la Southern 100. Contrariamente al TT e al Manx GP che si disputano sul Mountain Course, questo si svolge al Billown Circuit con partenza in massa dalla griglia, in un percorso caratterizzato dalla presenza dei muretti da entrambi i lati della carreggiata. Nella serata di marted&igrave; si sono svolte le prime due gare, ovvero la Senior Race e la Lightweight: andiamo a vedere come sono andate. Denise Dal Zotto: dal BSB al doppio impegno tra CIV e WEC | Esclusiva 22&deg; trionfo alla Southern 100 per Michael Dunlop  Ad aprire il programma di gare &egrave; stata la prima Senior Race riservata alle 1000, in cui a trionfare &egrave; stato Michael Dunlop in sella alla Honda CBR1000RR-R del team Hawk Racing. Per il recordman del TT (dove quest'anno &egrave; diventato il pi&ugrave; vincente di sempre con 29 successi) si tratta della ventiduesima affermazione al Billown Circuit, arrivata battendo un altamente competitivo Jamie Coward, anche lui su Honda, ed il fresco vincitore del Senior TT Davey Todd con la Milwaukee BMW. Ottima anche la quarta posizione di Mike Browne in sella all'Aprilia RSV4, mentre Dean Harrison ha completato la Top 5. BSB Snetterton: Irwin vince la "Race of Aces", Colombi brilla in Sportbike Lightweight: Hodson batte Coward... e il maltempo   Nonostante un meteo poco clemente, contrariamente rispetto a quanto accade al TT, alla Southern 100 si pu&ograve; correre ugualmente. A centrare il successo nella Lightweight in condizioni complicate &egrave; stato un impeccabile Rob Hodson alla guida della Paton S1-R con i colori dell'SMT Racing. Nuovamente secondo e terzo Jamie Coward e Davey Todd, rispettivamente con la KTS Kawasaki e con la &ldquo;Kawa&rdquo; del team Dafabet Racing. Doppia Top 5 anche per le Aprilia RS 660, con Mike Browne quarto seguito da Michael Sweeney. Si tratta per&ograve; soltanto dell'inizio di un evento ricchissimo di gare, visto che questa sera ce ne saranno altre quattro in programma, ovvero la seconda Senior Race, la 600 A, la 600 B e Gara 1 dei Sidecar. Inoltre, va purtroppo segnalato un incidente avvenuto nel corso delle prove riservate agli esordienti (i &ldquo;newcomers&rdquo;) in cui sono stati coinvolti tre piloti; ad avere la peggio &egrave; stato Anthony O'Carroll, portacolori del Team ILR di Ian Lougher, tuttora in ospedale in condizioni complicate dopo la caduta nel tratto di Ballakeighan, del quale speriamo di poter fornire quanto prima novit&agrave; incoraggianti. WEC Brno: Silvia Comincioli, il primo podio della "mamma racing"       

Sull'Isola di Man &egrave; partita l'azione al Billown Circuit, con Michael vincitore nella prima Senior Race e Rob al comando nella Lightweight. Paura per Anthony O'Carroll

Southern 100: Dunlop e Hodson i primi vincitori dell'edizione 2024

L&#39;approdo di Marc Marquez nel team ufficiale Ducati a partire dal 2025 ha dato vita a un vero e proprio effetto domino, scatenando le mosse di mercato delle altre Case. A cominciare dall&#39;Aprilia, che si &egrave; assicurata le prestazioni di Jorge Martin, fino alla KTM, che ha ingaggiato Enea Bastianini e Maverick Vinales. Segno che la concorrenza si sta rafforzando sempre pi&ugrave; e Gigi Dall&#39;Igna, Direttore Generale del Reparto Corse di Borgo Panigale, lo sa bene.  MotoGP, Vinales e Bastianini in KTM: i retroscena di Pit Beirer  Dall&#39;Igna: &quot;Ducati dovr&agrave; lavorare duramente&quot;   A margine del round SBK a Misano, Dall&#39;Igna ha commentato i recenti movimenti registrati nella classe regina del Motomondiale: &quot;Sapevamo quali fossero le mosse degli altri. Sicuramente non sar&agrave; facile, perch&eacute; i nostri avversari si sono rafforzati, ma questo lo sapevamo gi&agrave;, quindi bisogner&agrave; lavorare duramente&quot; ha esordito l&#39;ingegnere veneto ai microfoni di Sky Sport MotoGP, non preoccupato dall&#39;eventuale fuga di informazioni che potrebbe provocare il passaggio di piloti attualmente in forza alla Ducati verso altri Marchi. &quot;Come ho sempre detto, sono i tecnici che portano le informazioni. I piloti possono dare dei commenti, fare dei confronti con le moto che guidavano prima, ma difficilmente un pilota porta con s&eacute; dei segreti tecnici&quot;.    Dall&#39;Igna e la questione Pramac-Yamaha   Ma sul tavolo di Dall&#39;Igna non c&#39;&egrave; solamente la questione piloti: il team Prima Pramac potrebbe sposare la causa Yamaha, e la palla &egrave; in mano a Paolo Campinoti. &quot;Ormai il tempo &egrave; quasi finito, quindi prima o poi bisogner&agrave; decidere. La soluzione non &egrave; nelle nostre mani, quindi noi dobbiamo solamente aspettare - le parole del DG Ducati - c&#39;&egrave; una storicit&agrave; che ci lega, perch&eacute; tantissimi risultati li abbamo colti insieme, ma soprattutto c&#39;&egrave; un rapporto di amicizia. Quindi spero veramente che Campinoti prenda la decisione di restare con noi&quot;.  MotoGP 2025: Bezzecchi pronto a dire &quot;s&igrave;&quot; ad Aprilia 

Il DG del Reparto Corse Ducati ha commentato i recenti movimenti di mercato e il possibile passaggio del team di Paolo Campinoti alla Yamaha

MotoGP, Dall&#39;Igna: &quot;Pramac con Ducati? La scelta non &egrave; nelle nostre mani&quot;

        Dopo l'ufficialit&agrave; del passaggio di Marc Marquez in Ducati ufficiale a partire dal 2025, a scaldare il mercato piloti MotoGP ci ha pensato la KTM, che in una mossa sola si &egrave; assicurata le prestazioni di Maverick Vinales ed Enea Bastianini. Un doppio colpo dal peso specifico rilevante, che certifica - qualora ce ne fosse ancora bisogno - la volont&agrave; della Casa austriaca di puntare alla corona della classe regina con quattro di piloti di assoluto livello - considerando anche Pedro Acosta e Brad Binder - tutti equipaggiati di RC16 factory, con i nuovi arrivati destinati al team Tech3 (non pi&ugrave; marchiato GASGAS). Ma come si &egrave; arrivato all'ingaggio di Maverick ed Enea? A raccontarlo &egrave; stato Pit Beirer, motorsports director KTM. SBK, le pagelle di Misano KTM, la scelta di Vinales  "Mi spiace aver dovuto rinunciare a Jack Miller e Augusto Fernandez, pensavo che avremmo avuto pi&ugrave; tempo per dare a entrambi la possibilit&agrave; di mostrare cose buone - le parole di Beirer ai microfoni della MotoGP - ma sul fronte del mercato le pressioni erano tante. Nella settimana in cui sono emerse le possibilit&agrave; di iniziare i confronti, se non avessimo colto le opportunit&agrave; subito, le avremmo perse. La scelta che abbiamo preso, sofferta, &egrave; stata di procedere in questa direzione. Anche se fare rinunce di questo tipo non era nei nostri piani". &ldquo;Durante gli incontri e le discussioni che abbiamo avuto, Vinales ci ha davvero trasmesso la sensazione di voler venire con noi. Si &egrave; mostrato da subito molto interessato e coinvolto - sempre Beirer,&nbsp; che ha svelato poi i retroscena delle trattative con lo spagnolo - devo dire che le cose si sono sviluppate alla svelta. Il suo approccio era aperto, ha valutato con seriet&agrave; la nostra proposta. Non era solo alla ricerca di un&rsquo;offerta per scommettere su qualcosa di diverso&rdquo;.  Vinales ripercorrer&agrave; la strada di "casa" tornando a correre per il Marchio con cui ha vinto il titolo Moto3 nel 2013, dove Beirer &egrave; convinto che l'attuale portacolori di Noale trover&agrave; ancora l'ambiente ideale per esprimersi al meglio: &ldquo;Il lato umano, cio&eacute; il potersi sentire a casa in un ambiente ideale, per lui &egrave; molto importante. In sella pu&ograve; fare miracoli, lo sappiamo. Allo stesso tempo, se non &egrave; a suo agio il suo calo non &egrave; di una o due posizioni, ma peggio. Penso che nel team con cui correr&agrave; ci siano le persone giuste per lavorare insieme a lui, con buone idee. Se la mattina si sveglia sicuro di vincere, quel giorno &egrave; quasi imbattibile".  La firma di Bastianini  Bastianini, che lascer&agrave; la Desmosedici ufficiale per abbracciare la sfida austriaca, andr&agrave; a completare una line-up di assoluto livello. "Se sar&agrave; felice e avr&agrave; fiducia, sono sicuro che Enea performer&agrave; alla grande. Ora dobbiamo sfruttare il tempo che ci separa dall&rsquo;arrivo di questi due ragazzi per preparare al meglio il nostro pacchetto. Adesso la pressione &egrave; tutta su di noi: dovremo fornire loro il giusto materiale per metterli nelle condizioni di fare bene. La prima guida sar&agrave; quello pi&ugrave; avanti in classifica. Non ci sar&agrave; la classica situazione in cui, fra un team ufficiale e uno satellite, a vincere &egrave; sempre il primo&rdquo; ha concluso l'ex pilota di Motocross. MotoGP 2025: Bezzecchi pronto a dire "s&igrave;" ad Aprilia       

Il motorsports director del Marchio austriaco ha raccontato come si &egrave; arrivati all'ingaggio di Maverick ed Enea nel team Tech3 per il 2025

MotoGP, Vinales e Bastianini in KTM: i retroscena di Pit Beirer

        Aprilia, Ducati e Paton: tre Case italiane che quest'anno si sono messe particolarmente in luce al Tourist Trophy. L'edizione 2024 della corsa su strada pi&ugrave; antica e prestigiosa al mondo ha fatto parlare di s&eacute; per numerosi motivi, come il sorpasso di Michael Dunlop nei confronti dello zio Joey come pi&ugrave; vincente di sempre sull'Isola di Man, la prima caduta su strada da parte di Peter Hickman e la consacrazione di Davey Todd, passato da astro nascente a vincitore di ben due TT. Anche per i colori italiani &egrave; stata un'ottima annata e, dopo esserci fatti raccontare l'esperienza vissuta dai piloti (qui le interviste a Francesco Curinga e Stefano Bonetti) &egrave; arrivato il momento di concentrarci sulle moto, visto che tutti e tre i marchi sopracitati hanno vissuto due settimane altamente positive dal punto di vista dei risultati. CIVS, ancora Salvadori: trionfo da record nel round dello Spino Aprilia: dal podio con la 660 al &ldquo;club dei 130&rdquo; con la RSV4   Dopo le prime prove, avevamo scritto che un podio di Mike Browne con l'Aprilia sarebbe stato possibile e, in effetti, in Gara 2 della classe Supertwin &egrave; arrivata una Top 3 da parte del pilota irlandese in sella alla RS 660. E' vero, la corsa &egrave; stata dichiarata conclusa dopo il primo giro per via di una bandiera rossa, ma al momento dell'esposizione Browne era in piena lotta per il terzo posto con Dominic Herbertson e sarebbero certamente arrivati a giocarsi la posizione fino al termine della seconda e conclusiva tornata. In ogni caso, Mike ha riportato sul podio la Casa di Noale al Tourist Trophy due anni dopo Lee Johnston, che ci era riuscito sempre con una RS 660. Per Aprilia si tratta del terzo podio della propria storia al TT, visto che il primo venne ottenuto dall'intramontabile John McGuinness nell'edizione del 1996, ma questo non &egrave; stato l'unico grande risultato di quest'anno. Lo stesso Browne si &egrave; infatti messo in luce anche tra le &ldquo;big bikes&rdquo; in sella alla RSV4 1100 del team IN Competition, con cui durante il Senior TT ha effettuato un giro a 130.536 miglia orarie di media entrando cos&igrave; nel &ldquo;Club dei 130&rdquo; per la prima volta in carriera nonostante una moto in configurazione pressoch&eacute; Stock, chiudendo la corsa pi&ugrave; importante dell'evento in un'incoraggiante sesta posizione. Passa alla prossima pagina &nbsp; Ducati: podio al debutto per la Panigale V2 in Supersport   La Ducati non &egrave; certamente la Casa motociclistica pi&ugrave; gettonata per le corse su strada, visto che tra tutte le categorie presenti soltanto un team ha utilizzato la moto di Borgo Panigale, ovvero il Powertoolmate Racing in Supersport, dove ha schierato una Panigale V2. Pur trattandosi di un modello al debutto nella gara pi&ugrave; esigente al mondo (anche) dal punto di vista meccanico, con un vero e proprio top rider come Davey Todd alla guida si &egrave; comportata alla grande, salendo sul podio sia in Gara 1 che in Gara 2 rispettivamente con un secondo ed un terzo posto. Ad evidenziare ulteriormente il grande lavoro svolto da team e pilota ci pensa la storia del TT, visto che l'ultimo podio Ducati prima di quest'anno risale addirittura al 2003 (ottenuto, anche questo, da John McGuinness), mentre l'ultima vittoria resta quella di Robert Holden del 1995. Tuttavia, Todd punta gi&agrave; al primo posto per la prossima edizione: &ldquo;La Panigale V2 era una novit&agrave; per me, ma si &egrave; rivelata una moto fantastica da guidare sull'Isola. Due podi sono un ottimo risultato, ma l'anno prossimo torneremo puntando al gradino pi&ugrave; alto&rdquo;. Passa alla prossima pagina &nbsp; Paton di nuovo regina della Supertwin   La Paton &egrave; certamente il marchio tricolore pi&ugrave; vincente degli ultimi anni per quanto riguarda le corse su strada e in particolare il Tourist Trophy, dove partiva come grande favorita per la vittoria nella Supertwin. Complice anche un Michael Dunlop in grande spolvero, la S1-R ha centrato il successo sia nella prima che nella seconda manche riservata alle bicilindriche di media cubatura, ma non solo. Senza la bandiera rossa, in Gara 2 Dunlop avrebbe anche siglato in sella alla Paton il nuovo record sul giro per la categoria, visto che al momento della sospensione si trovava nel tratto di Creg-ny-baa con circa dieci secondi di vantaggio sul miglior riferimento cronometrico. Inoltre, a conferma della competitivit&agrave; su strada della S1-R basta vedere la Top 10 delle due gare, in cui figurano anche Dominic Herbertson, Joe Yeardsley, Rob Hodson e Pierre-Yves Bian, con anche i &ldquo;nostri&rdquo; Bonetti e Curinga nelle prime 20 posizioni. La concorrenza non manca visto che la Kawasaki &egrave; sempre competitiva, la Yamaha R7 si sta avvicinando e, come scritto sopra, l'Aprilia &egrave; nuovamente salita sul podio. In pi&ugrave;, presto si vedr&agrave; in gara anche la nuova Suzuki GSX-8R; per la Paton l'obiettivo sar&agrave; quello di difendere il primato, ma negli ultimi anni sta dimostrando di aver alzato parecchio l'asticella e per i rivali non sar&agrave; una passeggiata mettere le proprie ruote davanti a quelle della moto italiana. Soprattutto se continuer&agrave; ad utilizzarla anche Michael Dunlop... Un weekend "da pilota" nel CIVS: le emozioni di una gara in Salita       

I tre marchi tricolore hanno ottenuto podi, vittorie e nuovi record sull'Isola di Man, tornando ad una competitivit&agrave; che non si vedeva da tempo sul Mountain Course

Aprilia, Ducati e Paton: Tourist Trophy stellare per le italiane

        Dopo la vittoria del Manx Grand Prix nel 2022 (diventando il primo italiano a vincere sull'Isola di Man dai tempi di Giacomo Agostini, a cinquant'anni esatti dal suo ultimo trionfo) Francesco Curinga ha effettuato il &ldquo;salto&rdquo; al Tourist Trophy e, dopo un primo anno in cui nonostante un problema alle braccia ha preso le misure con l'altissimo livello della competizione, quest'anno sembrava pronto ad ambire a risultati di rilievo. In sella alla Paton S1-R del team ILR di Ian Lougher, il road racer ligure ha preso parte alle due gare della classe Supertwin, in cui nonostante gli imprevisti (come la caduta di David Datzer in Gara 1 o la bandiera rossa in Gara 2) &egrave; riuscito a chiudere in Top 20 entrambe le manche, rispettivamente in tredicesima e diciottesima piazza. Concluso l'evento stradale pi&ugrave; importante e prestigioso al mondo, gli abbiamo chiesto di raccontarci ci&ograve; che &egrave; successo: ecco cosa ci ha detto in esclusiva. Il Tourist Trophy di Bonetti: "Gioie e dolori, ma felice per la SSP" | Esclusiva Curinga: &ldquo;In gara sono stato un diesel. Ci rifaremo l'anno prossimo&rdquo;  "Sono sempre abbastanza critico e quindi sono contento a met&agrave; perch&eacute; so di poter ottenere sempre qualcosa in pi&ugrave;, ma in realt&agrave; &egrave; giusto vedere il lato positivo visto che nel complesso &egrave; stato un buon TT per me&rdquo;, ci ha spiegato Francesco focalizzandosi poi sulle due manche della Supertwin. &ldquo;In Gara 1 c'&egrave; soltanto il rammarico di aver trovato le bandiere gialle per via della caduta del mio compagno di squadra David Datzer, che mi hanno fatto perdere circa 25 secondi facendomi anche preoccupare un po' visto che c'era la moto in fiamme, ma fortunatamente si &egrave; trattato solo di un grosso spavento. Nel terzo ed ultimo giro della corsa poi ho recuperato diverse posizioni chiudendo 13&deg;; avrei potuto ottenere qualcosa in pi&ugrave; andando cos&igrave; forte fin da subito, ma sono un diesel (ride, ndr)&rdquo;. &ldquo;Gara 2 &egrave; stata invece accorciata a soli due giri per via del meteo che ha costretto l'organizzazione a far disputare diverse gare nell'ultima giornata a disposizione&rdquo;, prosegue il portacolori del team ILR. &ldquo;Per me, che riesco a venir fuori sulla distanza, non &egrave; stato un bene e in pi&ugrave; la bandiera rossa &egrave; stata esposta quando ero 14&deg; e mi trovavo del tratto di Ballaugh Bridge, ma essendo state prese in considerazione le posizioni al termine del primo giro, ho chiuso 18&deg;. Come detto, probabilmente con un po' di fortuna in pi&ugrave; avrei potuto ottenere risultati migliori visto che con la moto mi sentivo molto bene ed ero pi&ugrave; in forma rispetto al 2023, ma va bene cos&igrave;. Ci rifaremo l'anno prossimo&rdquo;. CIVS, ancora Salvadori: trionfo da record nel round dello Spino       

Francesco ha chiuso l'edizione di quest'anno con una doppia Top 20 in Supertwin, anche se le gare accorciate non hanno giocato a suo favore: ecco cosa ci ha raccontato

Tourist Trophy, Curinga: “Più in forma del 2023, ma...” | Esclusiva

        Il Tourist Trophy 2024 &egrave; andato in archivio dopo due settimana in cui, nonostante il meteo inclemente, sono state scritte importanti pagine di storia del motociclismo grazie a Michael Dunlop, Peter Hickman e Davey Todd, protagonisti principali di questa annata. Chiaramente non &egrave; mancata la presenza italiana, con uno Stefano Bonetti impegnato in tutte le classi festeggiando anche i vent'anni dal proprio esordio nella celebre e prestigiosa corsa sull'Isola di Man. Gli abbiamo chiesto di raccontarci com'&egrave; andato il suo TT. Dal record in Supersport con tanto di doppia Top 20 in sella alla Yamaha R6 del Kaiju Racing Team alle difficolt&agrave; con le &ldquo;big bikes&rdquo;, passando per la Supertwin in cui si &egrave; confermato competitivo nonostante qualche imprevisto: ecco cosa ci ha detto in esclusiva. Clamoroso al Senior TT: vittoria di Todd, ritiro per Dunlop e Hickman! Doppia Top 20 e record italiano in Supersport  Come accennato, la pioggia ha rovinato i piani e anche per Stefano ha reso il tutto pi&ugrave; complicato, anche se ci&ograve; non ha rappresentato un problema per la Supersport: &ldquo;Purtroppo il meteo non ci ha aiutato e durante le giornate di prove siamo riusciti a percorrere soltanto pochi giri. Con la 600 sono riuscito ugualmente ad essere veloce fin da subito visto che la Yamaha preparata da Alessio Corradi andava fortissimo e sono molto contento dei risultati ottenuti nelle gare, dove che ho chiuso nei primi venti entrambe le corse girando anche in 18:21 (a 123.299 miglia orarie di media, ndr) siglando cos&igrave; il nuovo record italiano sul giro&rdquo;. Dominio HRC in Argentina: Brabec trionfa alla Desafio Ruta 40 Difficolt&agrave; e sfortuna con la 1000 e la Supertwin, ma gran velocit&agrave;  Pi&ugrave; complicata l'esperienza con la Honda CBR1000RR-R con cui ha corso in Superstock e nel Senior TT: &ldquo;Con la 1000 &egrave; sempre molto difficile essere veloci se si ha qualche problema di assetto, perch&eacute; si tratta di una moto estremamente impegnativa e con cui si va davvero fortissimo. La Stock &egrave; stata complicata, ma per il Senior la situazione &egrave; migliorata notevolmente, come dimostrano i tempi pi&ugrave; bassi di circa quindici secondi al giro. Chiaramente, per&ograve;, il 27&deg; posto non &egrave; il risultato a cui puntavo&rdquo;. Infine, la classe in cui ha centrato il miglior piazzamento &egrave; stata la Supertwin alla guida della Paton S1-R, anche se la bandiera rossa di Gara 2 l'ha privato di un piazzamento ancora migliore: &ldquo;In prova avevo un motore che, teoricamente, avrei dovuto utilizzare anche in gara. Purtroppo per&ograve; ho accusato un po' di problemi e anche in Gara 1 mi sono fermato all'inizio del primo giro. Gara 2 &egrave; andata meglio e mi trovavo in ottava posizione quando hanno esposto la bandiera rossa, ma il risultato finale si &egrave; basato sul giro precedente e quindi sono arrivato undicesimo. Diciamo che &egrave; stato un TT di gioie e dolori per me, ma nel complesso posso ritenermi comunque contento&rdquo;. SBK, il dado &egrave; tratto: Estoril prende il posto del Balaton Park       

Stefano ha vissuto un Tourist Trophy a due facce, con prestazioni da record in Supersport ma meno soddisfazioni del previsto nelle altre classi: ecco cosa ci ha raccontato

168 risultati per 'S1'